KING SEIKO


Le serie prodotte sono solo 5 a differenza del Grand Seiko ma ci sono una miriade di diverse combinazioni di casse, quadranti. Accanto alle usuali casse rotonde e tonneau, ci sono svariate realizzazioni che sono figlie degli anni 70 per stile e colori. I movimenti sono al top, manuali o automatici, le finiture pure, questa linea è stata in produzione per 12 anni.
La storia del King Seiko nasce negli anni 60, come sub-brand della Seiko, come top di linea, in diretta concorrenza con l'altro sub-brand Grand Seiko. In quegli anni Seiko riteneva che la concorrenza interna potesse apportare beneficio sulla qualità e sullo sviluppo del prodotto (successivamente questa idea fu abbandonata). Così nacquero le epiche battaglie tra Dani Seikosha e Suwa Seikosha, Il concetto del King Seiko era lo stesso del Grand Seiko, superare gli Svizzeri in quanto a precisione, e fornire una cassa superiore sia per finiture che per design, un quadrante raffinato, universale, elegante.
La Daini, nel 1963 produsse il primo King Seiko, si tratta del 15034; un calibro manuale 21 rubini con secondi centrali, quadrante argentè o nero, molto semplice e pulito (figlio del 3180 GS) sul quale spicca la scritta King Seiko in alto molto evidente, con grossi indici applicati, cassa molto filante e piatta, sia in acciaio che in gold filled, il fondello porta il medaglione caratteristico con lo scudetto con la croce coronata. Fu prodotta una sola referenza. Il design è diretta filiazione del primo dei Grand Seiko.
Seguì poi il 44KS, in produzione dal 1964 al 1968, carica manuale, 18.800 A/h, condivide con il famoso e glorioso Grand Seiko 44GS (cassa grammer of design) movimento e fabbrica di produzione (Daini Seikosha), semplice ed elegantissimo il quadrante, che può essere bianco o nero (molto raro). Cassa solo in acciaio, caratterizzata dalle generose anse. Inizialmente il fondello porta la croce coronata come la precedente referenza, per poi passare al classico medaglione in oro con la KS, fondello che sarà presente in tutta la produzione KS successiva. Le casse del 44KS sono tutte della stessa tipologia, non differendo molto le une dalle altre, il modello sostanzialmente è lo stesso in tutte le sue referenze. La caratteristica è l'eleganza più pura.
Il 44KS lascia, nel 1968, spazio al 45KS sviluppato da Daini nella competizione interna per rivaleggiare con il 36.000 A/h del Grand Seiko allora in produzione e fu prodotto fino ai primi anni 70, orologio sempre a carica manuale. Si tratta di un High Beat a 36.000 a/H appunto, però differenza del Grand Seiko, il 45 King Seiko non riusciva a raggiungere una precisione tale da potersi fregiare del certificato di cronometro, se non in pochi rari casi, dove effettivamente il movimento veniva ottimizzato in fabbrica e quindi riportato sul quadrante (“Superior Chronometre officially certified). Il quadrante sempre con gli stili del classicismo e dell'eleganza, bianco o raro nero, con data o senza, la cassa, acciaio o dorata. Ci sono due tipologie di cassa per il 45 KS a cuscino e a tonneau, entrambe molto caratteristiche e belle.
Il 56KS nasce quasi contemporaneamente al lancio della prima generazione del quarzo Astron, è stato prodotto da Suwa Seikosha dal 1968 al 1975 ed è l'unico KS prodotto da Suwa. Movimento automatico High Beat ma portato a 28.800,00 a/H, prodotto nella variante 5621, solo tempo, 5625 solo data, 5626 data/giorno, con più categorie di accuratezza: A non regolato, B regolato e raro Special, col maggior grado di precisione possibile, ottimizzato e selezionato al meglio in fabbrica (ed in questo caso “Special” viene scritto sul quadrante). Interessante, come nella versione successiva, una piccola vite all'interno dell'ansa superiore che permette la regolazione manuale del bilancere ed incidere sul tempo. Quadranti sempre eleganti nel solco della tradizione, bianchi o neri, accanto ad una miriade di referenze che invece rispecchiano gli stili anni 70. Quindi la casa nipponica si è veramente sbizzarrta con decine di casse di forma diversa, abbracciando tutti gli stili anni 70 suoi tipici. Le casse tradizionali e iù note sono quelle a tonneau molto simmetrico e filante o squadrato nonchè quella tipo il GS 44 (Grammer of design) ma con una sua caratterizzazione, più sottile e filante, meno decisa, più delicata, con piani che si intersecano; poi ci sono tutta una serie di casse quadrate, ellettiche, ovoidali, sqaudrate, TV screen, veramente una diversa dall'altra, con talvolta quadranti colorati, blu, azzurro, viola, verde, rosso, brown, degradanti, e vetri sfaccettati (che ricordano i coevi LM o anche i quarzi), in una fantasia quasi infinita; i bracciali talvolta integrati.
La storia del KS si conclude con il 52KS, prodotto tra il 1971 e il 1975, la competizione tra Dani e Suwa stava terminando, anche per l'imperante e irrefrenabile ascesa del quarzo. Il 5245A prodotto nel 1971 e 9172 era dotato, per la sua precisione del riconoscimento di “Chronometre” (con standard più severi del COSC Svizzero) che veniva riportato sul quadrante, esistono anche alcuni movimenti che sono stati licenziati come Special, particolarmente curati e ottimizzati. Anche in questo caso si tratta di un movimento a carica automatica High Beat ridotto a 28.800 a/H. Il massimo sforzo la Daini lo fece con la splendida cassa monoblocco e certificato cronometro (5245-6000), il canto del cigno del King Seiko. I quadranti seguono la tradizione del KS e sono generalmente molto sobri, elegantissimi, bianchi o neri (sempre più rari), poi ci sono le realizzazioni con le forme tipiche degli anni 70. Anche in questo caso, con il 52 KS accanto alle casse classiche rotonde, tonneau, e tipo GS troviamo una varietà di modelli tipicamente anni 70 per disegno, forma, quadranti, come la versione precedente anche se in minor numero di varianti.
5245-6000 (1971)
5625-7180 (1973)





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